Mi chiamo Carlotta, sono nata a Marzo e non so stare ferma

“Sono una piccola ape furibonda

Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura.

Ripeto spesso questa frase di Alda Merini.
In circostanze e modi diversi, questa frase mi descrive: sono un’ape laboriosa e instancabile.

Lavoro senza sosta, seguo un percorso con dedizione, ma sono anche furibonda, imprevedibile, da quegli schemi esco e quando succede, beh, disegno gli itinerari più belli.
Mi piace l’idea di lasciare un segno nella vita di chi incrocia la mia traiettoria, per questo amo condividere passione, spargere energia.

Se ti va, ti racconto la mia storia:

tutto è iniziato da una folle idea!

Prima, però, un po’ di contesto..

1994-2012

A stretto contatto con la natura

Sono nata nella provincia modenese, ho avuto la fortuna di crescere in campagna, a contatto con la natura.

La mia è una famiglia di imprenditori che hanno costruito tutto da zero, per cui valori come determinazione, perseveranza e senso di responsabilità sono stati il mio pane quotidiano. Genitori e Nonni hanno sempre creduto nei miei progetti: dal voler diventare parrucchiera a 5 anni, cassiera a 7, architetto a 15, ortopedico a 18, fino a qui.

Ho passato tanto tempo coi Nonni materni, figure importantissime per me: la Nonna Marisa mi ha insegnato a cucinare e ad amare la natura, il Nonno Gianni a puntare sempre in alto, a usare la mia testa dura da Ariete nel modo giusto. 

Fino al 2012 la mia è stata una “vita normale”: in quel periodo frequentavo il Liceo Scientifico Tecnologico, giocavo a tennis e, nel tempo libero, mi divertivo in cucina. Ecco, deve essere lì che è partito l’uragano Carlotta..

2013

Un percorso non convenzionale

Oggi sono cuoca ma non ho fatto l’alberghiero, come mai?
In modo improvviso, dopo il diploma al Liceo e la comunicazione di ammissione alla facoltà di Medicina (e anche a Dietistica.. che fosso scansato!), ho capito di voler fare la cuoca.

Prima di allora non avevo mai pensato alla cucina “in quel senso“: ho sempre cucinato, complice la Nonna Marisa, mi sono appassionata alla pasticceria seguendo i programmi di Luca Montersino mentre facevo i compiti di chimica e fisica. Sognavo di diventare medico eppure davanti a quel “Sei stata assegnata a Medicina Parma” non mi si è fermato il cuore.

Non era quella la mia strada
Non senza difficoltà, tre mesi dopo ero allieva ad Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana.

Oggi sfoggio una giacca da cuoca al posto del camice e un enorme sorriso sulla faccia: seguire la mia passione è stata la scelta giusta e, oggi, ne sono tutti più che certi.

2015

Il mondo del lavoro

Pensavo sarebbe stato semplice, invece: due esperienze lavorative non retribuite, una sottopagata e un imprevisto…

“Tunnel carpale avanzato a
entrambe le mani”.


Una cosa da niente, peccato però che le mani mi servissero per aggrapparmi al posto di lavoro.
Eppure, proprio i due mesi di riabilitazione e stop lavorativo sono stati fondamentali per capire che direzione prendere.

2016-2017

Decido, quindi, di aprire Partita Iva e iniziare il mio percorso come piccola imprenditrice artigiana.
Un salto nel vuoto mettersi in regola prima di aver validato un’idea ma te l’ho detto: responsabilità, lealtà e determinazione sono miei valori!

In più, avevo ricevuto solo porte in faccia e delusioni chiedendo lavoro nelle tradizionali attività ristorative, volevo provarci.

Nel 2017 sento di voler fare un’altra pazzia per crescere: compro un biglietto solo andata per l’Australia.

Federico (allora il mio moroso, oggi mio marito) e io viviamo un’esperienza personale e lavorativa assurda, incredibile da cui decidiamo di tornare per le famiglie.. ma la porta non si è mai chiusa e, chissà, un giorno potreste rivedermi “down-under”.

2018-2024

Tornata in Italia mi dedico al 300% al mio progetto imprenditoriale offline con cene a domicilio e online con la Scuola di cucina digitale.

Oggi la mia attività online è in crescita, lavoro anche come Youtuber e porto avanti progetti stimolanti nel settore food :)

Ecco tutte le mie sfaccettature

Non sarei qui senza loro

La mia famiglia, i Nonni e Federico hanno creduto in me anche e soprattutto quando non l’ho fatto io.

Hanno sopportato e sopportano i miei turni di lavoro disumani, i pianti e le ansie; mi spronano dal giorno uno a fare quello per cui dicono io sia portata: cucinare e condividere.

Devo tutto a loro, i miei motori, le mie gioie.

E grazie a te, che hai letto

la mia storia fin qui.

Hanno scritto e parlato di me

Radio Number One

Radio Veronika

Giornale di Reggio

Cesena Today

Lavoro e ho lavorato con

Hai un progetto da propormi o vuoi informazioni sui miei servizi?

Raccontami tutto dal modulo contatti (da questa pagina), ti risponderò in tempi brevi!

Bee-letter