Tiramisù fatto in casa, buono e ‘sicuro’!

Esiste persona in Italia che non abbia la sua ricetta del tiramisù? Chi lo fa classico, chi con soli tuorli, chi ci mette la panna, chi le fragole. Come lo fate lo fate, l’importante è che per il tiramisù fatto in casa usiate uova pastorizzate, ma davvero, non per finta eh.
I casi di salmonella non sono milioni ma ci sono: ogni anno, anche in Italia, persone contraggono la salmonellosi e ci sono, purtroppo, anche casi di chi non ne esce. Ora, io non voglio fare allarmismi inutili, ma mettervi al corrente di un rischio che, con piccole accortezze, si può evitare.
Online si trovano tante ricette, peccato che molte vi insegnino metodi con cui non pastorizzate un bel niente e, anzi, rischiate di aumentare la carica batterica del prodotto.

Facciamo un po’ di chiarezza, ok?

Uova: fresche, del contadino, pastorizzate..?

Per quanto mi costi ammetterlo, essendo nata in campagna, nemmeno le uova del contadino sono più sicure al 100%. Può essere anche il contadino più bravo e attento del mondo ma se una gallina deve ammalarsi lo farà anche nella fattoria migliore e, inevitabilmente, contaminerà le uova prodotte.

Attenzione però!

Non abbiamo certezze nemmeno sulle uova comprate al supermercato. Sicuramente, sulle galline da allevamento industriale vengono fatti più controlli rispetto a quelle del contadino, ma ciò non significa che siano intoccabili da batteri e infezioni (salmonella in primis).

Insomma, può capitare a chiunque con qualsiasi uovo!

Fintanto che si consumano cotte (oltre i 65°C) il problema non sussiste, ma quando le consumiamo crude la faccenda cambia. Zan-zan!

Cosa si può fare, quindi? Se dovessi mettere “in scala” le possibilità in base al rischio di contrarre la salmonellosi con il tiramisù fatto in casa vi direi:

  • se volete evitare di prenderla, scegliete uova già pastorizzate. Si trovano al supermercato confezionate in albume e tuorlo separati (=non sono uova con guscio).
  • Se non volete prenderla ma confidate nelle vostre capacità culinarie potete pastorizzare le uova in casa, col metodo che vi dirò a breve.
  • Volete rischiare di prenderla? Potete usare i metodi “pate à bombe” o “meringa italiana” che, no, non sono pastorizzazioni vere e proprie!
  • Se sperate in un destino simpatico o vivete di “eh ma mia Nonna ha sempre fatto così ed è ancora viva” potete usare uova fresche, crude. Prima di farlo, provate a chiedere a chi ha avuto la salmonellosi com’è passare settimane in bagno o in ospedale.

“Ma le uova pastorizzate fanno schifo”

Quante volte l’ho sentito dire. Eppure, ristoranti e pasticcerie vi somministrano prodotti con uova pastorizzate! Eppure, se avessimo di fronte due prodotti, uno con uova pastorizzate e uno con uova crude, pochi riconoscerebbero la differenza.

Che le uova perdano sapore con la pastorizzazione è un falso mito! 

La pastorizzazione è un processo termico che porta il prodotto tra i 60 e gli 80°C, temperature moderate che non intaccano il sapore e caratteristiche dello stesso ma abbassano notevolmente il rischio di contaminazioni batteriche e intossicazioni.


Appurato questo, manca poco alla ricetta ma dobbiamo parlare di un’ultima cosa.

 

Perché meringa italiana e pate à bombe non sono pastorizzazioni sicure?

Per chi non le conoscesse, sono due metodi usati in pasticceria quando ci si appresta a preparare semifreddi o gelati. Negli anni alcuni pasticceri poco rigorosi e tanti blogger amatoriali hanno contribuito a diffondere il falso mito che esse possano considerarsi una pastorizzazione dell’uovo, tant’è che vengono consigliati ovunque come metodo per usare le uova in tiramisù e altri dolci.

Ahimè, non è tutto così semplice.

Per quanto entrambe prevedano la preparazione di uno sciroppo di zucchero molto caldo (117-121°C) da versare su tuorli o albumi, la miscela che ne deriverà non è detto arrivi alla temperatura di pastorizzazione uova (60-65°C) e che la mantenga per il tempo necessario (5 nel caso dei 60°C e 3,5 per i 65°C).

Il contatto tra questi elementi non è quasi mai sufficiente per portare tuorli e albumi a più di 65°C, quindi non è comunque equiparabile alla pastorizzazione, ci sono troppe incognite. Sono rari i casi in cui questo succede: per esempio con grandi quantità e usando contenitori stretti (non planetarie ampie) MA, comunque, BISOGNA MISURARE LE TEMPERATURE per esserne certi.

Termometro da cucina, mon amour!

Tiramisù fatto in casa con uova pastorizzate (davvero)

tiramisù fatto in casa

Ingredienti - per circa 5/6 persone

  • 500 g di mascarpone fresco
  • 70 g di tuorli freschi oppure pastorizzati
  • 70 g di zucchero semolato
  • 90 g di albumi freschi oppure pastorizzati
  • 70 g di zucchero semolato

Per la composizione del tiramisù

  • Biscotti savoiardi circa 30-40
  • 150 g di caffè di qualità, espresso o moka
  • 50 g di liquore a piacere (tipo Rhum..) – facoltativo
  • 30 g di zucchero – facoltativo
  • Cacao amaro q.b.

 

Procedimento

  1. Partiamo preparando due bagnomaria, uno freddo e uno caldo: il primo sarà una ciotola posizionata su una pentola con acqua, circa delle stesse dimensioni della ciotola e servirà per la pastorizzazione. Il secondo sarà una ciotola poco più grande della ciotola del bagnomaria caldo, dentro a cui metteremo ghiaccio e acqua fredda.
  2. Separiamo tuorli e albumi, posizioniamo gli albumi coperti in frigo, mettiamo i tuorli nella ciotola piccola (quella del primo bagnomaria) con 70 g di zucchero e li mescoliamo con una frusta.
  3. Li posizioniamo sul bagnomaria caldo (ciotola nella pentola a incastro), inseriamo la sonda del termometro nella miscela e continuiamo a mescolare con la frusta finché il tutto raggiungerà i 65°C e dovremo continuare a mescolare per 3,5 minuti minimi (Fonte: https://naldc.nal.usda.gov/download/CAIN709025458/PDF) , così saremo sicuri il rischio salmonella sia debellato. Se la temperatura va oltre spostiamo dal bagnomaria per pochi secondi poi riprendiamo, i tuorli non devono stracciare.
  4. Fatto questo togliamo la ciotola dal bagnomaria caldo e la mettiamo nel bagnomaria freddo, obiettivo: portare la miscela sotto gli 8°C nel minor tempo possibile, montando il composto con le fruste.
  5. A quel punto i tuorli sono pronti per l’uso, quindi si aggiunge il mascarpone, si amalgama e si posiziona tutto in frigo in attesa degli albumi, ben coperto.

Passiamo agli albumi e ripetiamo lo stesso procedimento:

  1. albumi e 70 g di zucchero nel bagnomaria caldo a 65°C per minimo 3 minuti
  2. bagnomaria freddo, monta gli albumi a neve con le fruste elettriche.
  3. Infine, si incorporano al composto di tuorli e mascarpone e si conserva la crema per il tiramisù fatto in casa in frigo, ben coperta, fino all’uso.

Nota Bene: gli albumi sono facoltativi, potete anche non aggiungerli, ma viste le alte percentuali di grassi servono a conferire leggerezza al prodotto finale. Meglio non aggiungere panna poiché non farebbe altro che aumentare la “grassezza” al palato, poi i gusti son gusti eh!

Per la composizione del tiramisù

  1. Misceliamo il caffè con lo zucchero e il liquore (facoltativo) e versiamo tutto in un contenitore basso e largo.
  2. Inzuppiamo i savoiardi da entrambi i lati, senza esagerare, e li posizioniamo subito in una pirofila o ciotola.
  3. Una volta completato il primo strato, lo copriamo di crema mascarpone e via di nuovo coi savoiardi inzuppati.
    Potete formare quanti strati desiderate, vista la sostanziosità del tiramisù fatto in casa io ne faccio due di savoiardi e uno generoso di crema mascarpone.

tiramisù fatto in casa

Et voilà, ecco il mio tiramisù fatto in casa, buono e sicuro 🙂

Capito niente?! Guarda la video ricetta del tiramisù fatto in casa sicuro 😉

 

 

Se cerchi altri metodi per pastorizzare le uova e fare la crema al mascarpone, ho preparato un altro video in cui ti spiego il metodo con base crema inglese e il metodo con “elettrodomestici che scaldano”.
Dai un’occhiata!

https://www.youtube.com/watch?v=GAK6mZNRvNQ&t=45s&ab_channel=CarlottaLolli

Sul sito, poi, trovi tante ricette dolci ben fatte e sicure come questa. Dai un’occhiata!

 

Io sono Carlotta

Una piccola ape furibonda.
Una cuoca professionista che ama comunicare, trasmettere la sua passione ed esperienza.

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